La traiettoria insinuante di una palla da biliardo
è sorella della traccia ardita di un verso beffardo
tirato d’impudenza verso un altare venerando
la stecca è la tua penna e l’orecchio di chi legge
è la buca, se la fortuna t’assiste e ti protegge
alla fine della voce senti il tonfo, ricompensa sperata
come il tumultuoso caracollar di mandria equina
la palla bianca sprigiona traiettorie e confonde il panno,
un destriero aiutato da lassù entra già nel tondo capanno
le palle rimaste sono come i pensieri e le attese
si affrontan uno dopo l’altra seguendo il loro senso
crogiolando nel piacere d’infilarle col minimo di spese
*dedicata a Grifagna Sofistikova, entreneuse, Odessa - Angiporto
oh, che poesia curiosa, da giocatore!
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meritatissima da M.me Sofistikova 🙂 🙂
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