Terzietà alla salvia
è come una fata l'evidenza,
che compare appunto sol
nelle favole e, così per
provarci, attiene alle ovvie
occasioni in cui scompare
la ritrosia nel far richiesta
di sostegno umano
v'è la classica modalità legata
allo smacco di confessarsi
inetti circa le proprie necessità,
ma anche una più psicologica
che gira intorno al trauma
dell'eventual rifiuto, pur
addolcito con miele o motivi
eccezionali, e al sangue che
verserebbe il frustrato ego
ma potrebbe anche accadere di
scoprire alla radice d'arroganze
e prepotenze molta debolezza
più che una gran forza, una
patologica solitudine invece
che tensione a fratellanza ....
però questo c'induce all'errore
di pensare un mar tra ciò che è
e l'apparenza ....