Sen(sib)ilità sui banchi della scuola con grembiule e fiocco blù ci s’edificava leggendo il “Cuore” patrio: eroismi acerbi, sindacalismi ed anche più ogni fruscio di pagina stomacava ma da buon italico cercavo di vedermi adulto tranquillizzato col gusto all’uopo rettificato giunto che fui a quell’età pensai che un buon disintossicante sarebbe stato scrivere un volumetto “Fegato” intitolato maliardo, falso, bugiardo e anche illustrato ma poi soprassedevo pigro fidando nel tempo galantuomo che passava: onusto d’esperienze e di saggezza intriso avrei capito, accettato e condiviso …. s’oggi, maturo e incanutito, mi si chiedesse d’esser sincero e dimostrare sentimento attesterei succinto il mio precedente parere sol modificando il titolo in “Sfintere” (temerario omaggio a Italo Svevo, insuperato maestro di siderali solipsismi)
Il momento migliore della scuola era l’intervallo, 😉
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😀 😀
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