Sen(sib)ilità
sui banchi della scuola
con grembiule e fiocco blù
ci s’edificava leggendo il “Cuore” patrio:
eroismi acerbi, sindacalismi ed anche più
ogni fruscio di pagina stomacava
ma da buon italico cercavo
di vedermi adulto tranquillizzato
col gusto all’uopo rettificato
giunto che fui a quell’età
pensai che un buon disintossicante sarebbe stato
scrivere un volumetto “Fegato” intitolato
maliardo, falso, bugiardo e anche illustrato
ma poi soprassedevo pigro
fidando nel tempo galantuomo che passava:
onusto d’esperienze e di saggezza intriso
avrei capito, accettato e condiviso ….
s’oggi, maturo e incanutito, mi si chiedesse
d’esser sincero e dimostrare sentimento
attesterei succinto il mio precedente parere
sol modificando il titolo in “Sfintere”
(temerario omaggio a Italo Svevo,
insuperato maestro di siderali solipsismi)
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Il momento migliore della scuola era l’intervallo, 😉
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😀 😀
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