ma con quali antalgiche parole posso dirvi,
oh amici, che solo ogni cinque anni io vi rivedrei?
meglio se casualmente quindi di corsa
al meglio sfruttando quell’angusto quarto d’ora
"i figli bene, le amanti meno, dei coniugi
meglio se ne parliamo la prossima volta …."
così facendo, credete a me, la nostra
estraneità amichevole si rafforzerebbe,
molto più fedelmente resterebbero i volti
nella memoria e l’espressioni, anche la voce,
e non potrebbe affiorare l’esistenziale tarlo
non ne avrebbe il tempo, un po’ come la vita
che se breve e vissuta resta vergine alla noia,
pur se ad andare non riusciam oltre nei fatti
e in cerca di morbido risiam, come dei gatti
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