mi premeva di saper, dottore,
quanto il mio sia un caso disperato
oh, disperato proprio non direi
anche se si tratta d'un quadro
patologico particolarmente complesso
anzi direi soprattutto disarticolato
sicuramente orientato verso lo schizofobico
e forse descritto da una semplice inversione:
lei, tanto per capirci, non dice "esco di casa"
e usa invece un sofferto "entro nel mondo",
riesco a spiegarmi, è comprensibile?
forse sì, credo di sì, ma è grave?
no, non certo più della sindrome
che affligge quelli che usano la prima formula
tempo fa, dottore, riflettendo a tempo perso
m'aveva colpito un dettaglio comportamentale
che in qualche modo ricorda
quanto lei ora mi va spiegando
ovvero quando nell'opera, ad esempio
tutta l'azione converge verso l'identità di popolo
l'orgoglio patriottardo, il valore di nazione
l'indipendenza, la libertà, il sacrosanto diritto
allora squillano assordanti le trombe della retorica
e trionfa il tenore esplodendo in un do di petto,
nemmeno a farlo apposta io do di stomaco ....
forse il problema sta tutto lì, le sembra corretto?
be' detto certo con parole sue, ma credo sia così
e di sicuro non le sfuggirà ch'è piuttosto grave
sì, non mi sfugge, dottore, molto, molto grave ....
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