Sen(sib)ilità
sui banchi della scuola
con grembiule e fiocco blù
c’edificavamo leggendo il “Cuore” patrio:
eroismi acerbi, cittadinanza ed anche più
ogni fruscio di pagina stomacava
ma da buon italico optavo
per la speranza che crescendo
tutto si sarebbe risolto e rettificato
giunto che fui della vita circa a metà
pensai che un buon disintossicante sarebbe stato
scrivere un volumetto, “Fegato” intitolato,
maliardo, falso, bugiardo e anche illustrato
ma poi soprassedetti pigro
fidando nel tempo galantuomo che passava:
onusto d’esperienze e di saggezza intriso
avrei capito, accettato e condiviso ….
s’oggi, maturo mi si chiedesse e incanutito,
d’esser sincero e dimostrar sentimento
confermerei succinto il mio pregresso parere
sol modificando il titolo in “Sfintere”
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