Fuochino
poco stormiscono
nel tardo pomeriggio
gli alberi qui in collina,
solo indossano ormai
qualche intimo panno,
le sfarzose vesti estive
giacciono ai loro piedi,
stracce e accartocciate
quali veneri dal vento freddo
confuse e sfiduciate
giocano la loro ultima carta
denudando struggenti
membra scheletriche
nella speranza di risvegliar nel sole
un sussulto di smania divina
che le scaldi
gli ombrelloni della spiaggia,
i cappellini leggeri, bikini e ciabatte
staranno negl'armadi fino a primavera:
si va a chiudere un altro
miserioso ciclo planetario,
meccanismo generatore
di notte e giorno, caldo e freddo ….
il cui significato, anche quest'anno,
nessuno è riuscito a spiegare
se non socraticamente, chissà perchè ....
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