Magia dell’amore
ormai per me sei l’aria che respiro,
con qual dolcezza sai imporre
il cimitero del verosimile e del vero
e dubbio non ammetti o titubanza
quando tieni le tue lezioni d’ignoranza
la tua mitraglia spara raffiche di banalità
e mai non sbaglia:
il bello è ridotto a pallido ricordo
la grazia s’è smarrita in lontananza
e t’accigli se si parla d’eleganza:
ma chi me lo farebbe fare
di tornar triste e problematico a soffrire?
a te il mastodontico merito
d’aver sgombrato il campo
dalle querelle di priorità euristica
tra un sillogismo dell’Aquinate ed uno shampoo
un pesce cristologico in mosaico e l’ippocampo
tutto il mio impegno ora
è l’attenta lettura di fumetti
per allentare l’emozione dell’attesa
di veder comparire in tavola i tuoi manicaretti
…. se ha vinto il bene non saprei dire
ma impazzirei, angelo mio, se tu dovessi sparire
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