Cuius regio, eius religio

nelle vacue stanze d'una
romita abbadia maledettina
solito conversare son
coi dispettosi spiritelli
che v'han preso residenza

brillano in penombra
i preziosi ch'ornano le coppe
e gl'orcetti dedicati ai riti
ch'officio in beatitudine
pagani, solitari e analfabeti

fortuite ottengo apparizioni:
una salmistrata lingua,
sottaceto un vecchio abbecedario
un bel posteriore sorridente ....
e d'improvviso cala poi il sipario!

l'unica tollerata formula
d'assoluzione riguarda la realtà,
estranea appunto e inaffidabile,
mentr'attendono allegri patogeni
ed ilari sfoghi, quasi inesorabili

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