Dicotomici arpeggi
disperso confondendomi nelle stanze
dei deformanti specchi vo comparando
gl’incerti termini morali di profili e ruoli
paterni, parentali, tecnici e professionali
quei gioghi colorati a intarsio che fan
dei buoi la dispotica guida ed avvertita
come nell’appaiarsi servo-padrone,
coppia basica nell’algebra sentimentale
lo spianato Golgota e abbacchiate suture
i timidi baci e sussurrate umide fessure,
unioni sospirate in timide pallide allusioni:
quanta lesa estraneità, che lontani suoni! ....
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Occhio a non sbattere la faccia… nel labirinto degli specchi è facile spiaccicarsi contro quale vetro, 😁.
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😀 😀 😀
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Prima di confondermi anch’io ti do la buonanotte
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prudenza 🙂 🙂 bravo!!! buonanotte 😉
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