devo il mio olimpico equilibrio all'alto livello
di vigilanza esercitata sulle mie compulsioni;
la mia lungimiranza alle abilità sviluppate per ovviare
ad una fastidiosa miopia manifestatasi fin dall'infanzia;
un certo qual talento a togliermi dagli impicci
alla quotidiana fatica d'intervenire sulla tendenza
a sopravvalutare le mie performances
peraltro il carattere leonino m'ha permesso
d'evitare la schiavitù della ludopatia, che pratico
solo nell'accezione di modalità per redistribuir risorse;
l'alcol non è mai stato un problema ma per rinunciare
all'euforia che regala dovrei trovar motivazioni forti
e circa l'insana passione di vedere ridotta in cenere
un'inebriante essenza aromatica al ritmo del respiro
sarei sinceramente disposto a smettere se solo trovassi
una metafora della vita altrettanto convincente
ma il fondamentale appuntamento dell'accettazione di se
non permette l'uso d'espedienti: noi si parla con noi stessi,
nessuna bugia, travestimenti zero, proroghe vietate
certo, figurarsi! ma poi, ma poi .... mica ci sono solo i pro
anche i contro hanno il loro peso e significato
e visto che rifiutarmi mi suonava proprio di maleducazione
io, locupletissimamente convinto, mi sono accettato!
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