Allorquando Onan
a marce forzate forse arriverò all’estate
arrancando m'ingegno di parer più fiero
che posso: con le sparute energie rimaste
riuscirò a tenere almen ritto il cimiero
le ingrate dune di questo deserto d’idee
folte donan pause, agi della vita randagia
incesti solitari, fatiche con ingrate apnee
e sete, sete, che berrei anche acquaragia
eppur conservo quella tragica mia gioia
e lo sguardo angelico del bandito vergine
che di nascosto esprime il seme nella noia
e vago del mare del piacer carezza l’argine
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notte fonda!!! 😉 😀
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